Fatica immensa. I lavori si moltiplicano, fanno fatica a definirsi e nessuno basta mai. Se sei libera professionista ogni mattina parti col coltello tra i denti per favorire la nascita di collaborazioni, sollecitare quelle già in discussione, recuperare (ahimè) crediti. Nel frattempo aggiorni TUTTO (social, web), lavori alle consegne in atto, scremi e rispondi alle mail. Oltre ovviamente a tutto il lavoro di casa: impegni della famiglia, scuola, gestione dispensa, conti, spese, farsi sentire presente.
Io quest’anno ho avuto l’estate più dura di sempre. Accavallamenti di lavori ed imprevisti di difficile risoluzione nel momento dell’anno in cui la stanchezza più si fa sentire. Mettici anche il non essere più una ragazzina, i pensieri auto sabotanti sempre dietro l’angolo e la tendenza all’emicrania, morale: a luglio pressione sanguigna sballata e a settembre, dopo le ferie, mi sono trovata demotivata, triste e più distrutta di prima.
Se fisicamente mi sono rimessa in piedi seguendo i consigli che la mia dottoressa, analisi alla mano, mi ha dato, quello che ho capito è che dovevo ri-tarare il mio modo di gestire il lavoro, fin’ora molto istintivo, passionale e totalmente senza filtro.
Per “senza filtro” non intendo quel tipo di discorsi in cui ci si vanta della propria maleducazione definendola onestà e trasparenza, ma il fatto dell’essere sempre troppo disponibile ed influenzabile dai problemi altrui, mettendoci sempre troppo personale in quello che dovrebbe essere principalmente professionale. Ma se è stato proprio il mio “personale” a darmi credibilità professionale, in questo momento rischia di sopraffarmi. Il bisogno di un filtro tra me ed il mondo esterno, è diventato primario.
Nell’ultimo periodo ho cercato di darmi delle regole, non voglio dire che ci riesco sempre ma quando lo faccio, i vantaggi sono subito evidenti. In generale ho cercato di ammorbidire ad aggiustare tutte le piccole cose che compongono la mia giornata, fare qualche sforzo ed investimento che davvero potesse cambiare percettibilmente la mia qualità della vita. Un Digital Detox ma per lavorare meglio, insomma.
Bhè, sta funzionando: ecco quello che sto cambiando:
Mail:
-Leggere e rispondere alle mail una, massimo due volte al giorno. Io ora lo faccio come prima cosa la mattina in un orario fisso e, solo se riesco, dopo pranzo. Se sono fuori leggo le mail da cellulare ma rispondo anche il giorno dopo per avere la concentrazione giusta. Per un giorno di attesa non crollerà il mondo, giusto? E poi chi ti cerca per cose urgenti di solito telefona.
– Non leggere/rispondere MAI alle mail dopo le 18: a quell’ora sono più stanca, comincio a rallentare ed una mail “difficile” può completamente rovinare il mio umore serale e di conseguenza atmosfera familiare e sonno, quindi ho imparato ad evitare.
– Levare via subito spam, newsletter non più gradite (a proposito, cancellarne l’invio automatico di qualcuna non fa mai male) o mail che non necessitano risposta, averne meno su cui concentrarsi aiuta a non sentirsi sopraffatti.
-Dividere le mail per categorie (Urgenti, amici, lavoro da riguardare etc), su ogni programma di Posta sono disponibili spunte colorate e sarà più facile ritrovarle.
Social:
-Non avere l’ansia di rispondere sempre in tempo reale a tutti i messaggi su Messenger o Whatsapp. Qualche ora, mezza giornata o se sono fuori anche una giornata intera non creerà certo problemi. Chi ha bisogno di qualcosa di veramente urgente ti telefona, chi deve contattarti per lavoro e raccontarti un’ idea o una proposta, scriverà (o dovrebbe scrivere) una mail, che poi è anche più professionale, giusto?
Telefono:
-Io ora ho spesso la suoneria silenziata anche di giorno. Il telefono vibra ed è sempre accanto a me quindi difficilmente manco chiamate, male che vada richiamerò io. Con meno squilli mi sento meno “in balia” dello stress.
-Non rispondere a numeri di telefono non registrati: quasi sempre sono call center che fanno perdere tempo e aumentano malumore, se è qualcuno che cerca davvero te ti manderà un messaggio.
-Non mandare whatsapp lavorativi prima delle 8.30/9. Se da una parte sembrerete molto attivi e sul pezzo, dall’altra tutti si sentiranno liberi di chiamarvi, mandarvi messaggi anche prima. Anche se sei sveglia dalle 6 e stai già lavorando, è giusto educare i nostri colleghi e dare uno spazio ed un tempo alle cose. Se ve li mandano, trattenetevi dal rispondere prima dell’orario che avete deciso sia consono per voi.
Stessa cosa per le ore serali. Trattenetevi dal rispondere e dal visualizzare messaggi in ore serali non lavorative e fatelo la mattina dopo: capiranno e non succederà più.
-Spegnere il telefono di notte. Quando lo schermo diventa buio la sensazione di “chiusura” col mondo è decisamente più rilevante rispetto al silenziamento della suoneria.
Impegni:
-A meno che non siano eventi lavorativi (ripeto: lavorativi, quindi pagati) programmati, evitate di rendervi disponibili il weekend per telefonate, visite, mail lavorative. Se volete portarvi avanti col vostro lavoro, fatelo ma in un orario definito e deciso prima. Scrivete, progettate, create, ma evitate di mandare mail, mandereste un segnale che vi si ritorcerà contro.
-Quando è possibile, cerco di programmare viaggi lavorativi (che per me sono sempre di svariate ore di treno) nella seconda parte della settimana, in modo da tornare a casa con il weekend alle porte.
-Il lunedì è sempre una giornata difficile, la carica di email è sempre più pesante e tutti ti chiamano per definire gli appuntamenti della settimana. Per questo motivo dedico la giornata alla “segreteria” e ho deciso di non prendere appuntamenti fuori ufficio.
(Nota personale: il lunedì sto cercando anche di evitare appuntamenti familiari extra serali o pomeridiani – esempio: cena con genitori-: spesso il lunedì sono nervosa e il rischio di battibecchi sul nulla è alto, con conseguente senso di colpa spalmato nelle ore successive.)
Riposo:
-Non andare a dormire con il cellulare/tablet sul comodino. Mai. Io ci provo, mi sono accorta che dormo MOLTO meglio se non mi metto a “spippolare” online la sera o la mattina appena sveglia.
-Andare a dormire non più tardi delle 10.30 . Poi magari leggo un po’ ma poi dormo. Se voglio guardare un film (o un episodio di una serie, raramente resisto due ore), vado a letto anche prima ma mi dò uno stop: a fine film si chiude tutto. Si, non baro.
– La cosa più importante è il riposo. Per anni ho sofferto di risvegli notturni e delle sensazione di non sentirmi riposata la mattina. Non trovavo mai il cuscino giusto, ne avevo mille diversi sovrapposti a seconda dell’esigenza. Ero sempre stanca. Poi, una settimana fa, la svolta: ho finalmente cambiato materasso e cuscini e mi è cambiato tutto.
Il Memory Foam EveSleep mi ha davvero, ma davvero cambiato il rapporto con il riposo notturno. Non è solo morbido ma accogliente. Praticamente dei micro abbracci per tutta la superficie. Se me lo avessero detto non ci avrei creduto. Ora vado a letto non solo perchè sono stanca ma perchè non vedo l’ora. E la mattina è tutta un’altra storia.
Una frivolona esteta come me in più si è fatta anche convincere, oltre che dalla qualità delle recensioni, anche dai dettagli da occhi a cuore del packaging e delle etichette. Ma anche dall’immagine contemporanea e dall’apertura a collaborazioni con illustratori ed artisti come Supermundane e brand d’abbigliamento (che amo) come Folk. E poi tutta la storia di questo brand londinese (sapete che sono stati definiti una delle migliori 100 start Up del 2017? E che hanno un cagnolino mascotte? E che le spedizioni sono gratis?).
L’ “aria” del weekend, il tempo, con amici e famiglia, il riposo notturno sono il tuo polmone: se quello è scarico e di bassa qualità sarai sempre in affanno e sotto stress.
Certe cose e tempi vanno definiti e difesi strenuamente e magari, neanche troppo condivisi sui social.
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