Confessatelo: tutti noi quest’estate abbiamo passato in bianco almeno due notti.
Stranger Things su Netflix, serie in 8 puntate da un’ ora l’una è stata vista da praticamente tutto il mondo in due giorni. Io l’ho vista una prima volta con il mio compagno (2 notti in bianco) per capire se fosse adatta a mio figlio 15 enne. Poi l’ho vista con lui (altre 2 notti). Infine una terza volta con amici in vacanza, solo 2 puntate, per irretirli nel tunnel. Ma una volta a casa, abbiamo dovuto rivedere le altre 6 rimaste (altre 2 notti senza sonno), sempre con Giacomo. Io mi sono divertita tantissimo e durante la visione abbiamo avuto modo di parlare dei personaggi, delle loro emozioni e scelte. Abbiamo eletto i nostri preferiti e analizzato atmosfere e perfino scelte fotografiche e di regia, facendo gli scemi cantando la sigla del programma, un momento di scambio non così scontato e quotidiano con un figlio di 15 anni: mi si è accesa una lampadina. Come tutti i ragazzi della sua età, è in una fase in cui qualsiasi parola in bocca ad uno sconosciuto vale di più della stessa cosa detta da sua madre. Quindi? Guardando film insieme ho trovato un modo personale di comunicare stili di vita, ideali estetici e storie di riscatto non a parole (che non ascolterebbe) ma tramite le emozioni, lasciando parlare le immagini.
Esempio: ti hanno preso in giro a scuola? E’ successo anche ai protagonisti di Stranger Things e dei Goonies. Non sai più se sei adulto o bambino? Guardiamo Stand By Me. Voglio farti capire che il bulletto della scuola spesso è quello che ha più problemi di tutti? Stasera Pizza e visione di The Breakfast Club. A scuola vai bene ma invece che un punto a favore vieni trattato come uno sfigato? Tutte le puntate di Freaks & Geeks parlano di questo.
Le ragazze che incontri a scuola non ti piacciono perchè ti sembrano tutte uguali e pensi di aver qualcosa che non va tu? Trilogia su Molly Ringwald per comunicare ideali estetici alternativi.
Per ora funziona, talmente tanto che ho deciso di fare una visione Netflix “educativa” tutte le settimane durante questo inverno.
Intanto, io e Giacomo abbiamo cercato nel web tutto il merchandising possibile ovviamente, e ne è nato questo post.
– La prima cosa richiesta a gran voce, ovviamente, è stata la t-shirt (o anche due). Ma lo sapete, io dovevo trovarne una che, oltre a una bella grafica, avesse dei requisiti sostenibili: cotone organico, produzione fair trade. Missione impossibile? Io l’ho trovata su Red Bubble (dove tra l’altro se sei grafico o illustratore puoi vendere le tue creazioni), spedizione velocissima e packaging meraviglia.
-Quello che stavamo tutte noi aspettando invece (e chissenefrega di aspettare Halloween o Carnevale) è di trasformarci in Eleven. Fatti da sola il suo iconico vestitino rosa e ruba il giaccone blu a tuo padre o tuo zio, aggiungi un po’ di ketchup sotto il naso ed è fatta. Mi raccomando, presentati così ai colloqui di inizio anno a scuola di tuo figlio. Trovi il cartamodello su Etsy nel negozio OhMyOhMySewing!
-Il mio preferito è ovviamente il più utile di tutti: il pattern crochet per farsi Eleven in amigurumi! Trovate lo schema sempre su Etsy, nel negozio Crafty is Cool (PS nello stesso negozio c’è il pattern per farsi TUTTO IL CAST DEI GOONIES!!! SIII GIURO!)
-Mia sorella DezaYeppa sta producendo minuscole patch ricamate con micro scritte segrete, indovinate come me la sono fatta fare? Puoi chiedere la tua mini patch personalizzata scrivendole direttamente alla sua pagina Facebook!
– Puoi farne a meno? Io non credo affatto: il tuo logo in stile Stranger Things fatto con l’apposito type generator.
– Per fanatici della composizione immagine come me: sappiamo bene che il muro con carta da parati a fiorellini abbinato a lucine natalizie e lettere a pennello nere era geniale e rimarrà nel nostro immaginario per sempre. Quindi? Fatti la tua gif con il messaggio scritto con le lucine
direttamente dal Sottosopra!
-Conosci sicuramente i personaggi da colezione in vinile “POP!”... la buona notizia è che stanno lavorando alla serie di Stranger Things!
PS: La mia educazione a curiosità e pensiero fuori dagli schemi sta funzionando: delle due ragazze del cast, mio figlio ha adorato non la bella e perfettina Nancy, ma Barb: apparsa solo in 4 puntate prima di essere risucchiata dal mondo del Sottosopra, l’ha conquistato con occhiali anni ’80, fossette, aria da secchiona e capelli rossi.
Ma non è il solo: Barb/Shannon Purser è diventata un’icona indie a tutti gli effetti e sono innumerevoli gli oggetti ispirati a lei da illustratori ed artigiani di tutto il mondo, secondi come numero solo a quelli dedicati alla mitica Eleven. Mentre la produzione spera di resuscitarla, io sto pensando a come fare un Demogorgone crochet. Maipiùsenza, proprio.