Questo è un post ruffiano, anzi ruffianissimo, su cui alcuni storceranno il naso, ma non importa.
E’ un post in cui voglio parlare di voi che mi seguite perchè in questi ultimi giorni mi avete fatto ridere e commosso come mai prima.
Una settimana fa circa pubblico un post, abbastanza scarno di testo a dir la verità, in cui parlo di una cosa assurda: tatuaggi craft. In pratica: gente pazza che si tatua macchine da cucire e gomitoli (me compresa).Un successone: un sacco di visualizzazioni ma sopratutto condivisioni sulle PAGINE DEI TATUATORI, tutta gente super cool che si è trovata la bacheca con richieste di fanatiche fuori di testa che assolutamente vogliono forbicine da ricamo e puntaspilli sull’avambraccio.
Poi è stato il turno del mio post in cui celebravo il mio compleanno facendo il conto delle mie rughe e raccontando la storia dietro di esse:
un’eco spaventosa, mi vergogno quasi a scrivere i numeri che ne sono venuti fuori. Ho ricevuto mail, messaggi e commenti sotto il post pazzeschi e occhi lucidi per un paio di giorni.
Due giorni dopo ho pubblicato su FB il link al mio post su VanityFair in cui vi raccontavo del nuovo serrvizio online tutto italiano di stampa tessuti on demand. In pochissimo tempo quasi un centinaio di condivisioni, migliaia di visualizzazioni ma, sopratutto i commenti sotto il post: un mucchio di invasate che ululavano eccitazione.
Già vi vedo, con la fronte imperlata di sudore e il respiro corto davanti al catalogo di tessuti del sito in questione.
Che vi spintonate in merceria con le vecchie e rompete le scatole alla proprietaria per farvi tirare fuori le scatole di bottoni di fondo magazzino che ovviamente ha sotto altri 90 scatoloni da una tonnellata l’uno.
Vi vedo ancora, all’alba, faccia sfatta ma aria da cospirazione massonica ed occhio assasino che vi fiondate al mercato di rione, in mezzo a badanti moldave e mamas africane immense, perchè l’amica dell’amica dell’amica DI VOSTRA NONNA pare abbia visto un banco di merceria con vecchie passamanerie.
Vi vedo, con le case come la mia con gomitoli e stoffe ovunque (perchè accontentarsi di una Craft Room quando si può avere tutta la casa?), compagni brontoloni ma santi uomini pazientissimi, bambini che vi disegnano a tradimento sull’ultimo numero di Mollie Makes, cani e gatti che dormono riempendo di peli il nuovo pezzo di maglia bassa.
Vi vedo che contate i giorni per fiere come Abilmente o Il Mondo Creativo, che vi mettete d’accordo con le amiche (o LE NONNE delle amiche) e arriverete in corriera in un clima misto gita solastica/curva sud in trasferta.
Vi vedo, si si, eccovi lì, che comprate tutte le riviste, libri di diy e arredamento pensando già ad abbinare la copertina alla tazzina per fotografarle su Instagram, come prima cosa.
Che la sera, immancabilmente, diventa un “Serie figa + *inserire qui attività manuale da anziana come uncinetto, cucito, ricamo* + divano” e non vedete più la luce dei neon dei locali da tempo immemorabile.
Vi vedo si, che avete più amiche che condividono i vostri interessi online che nella vita vera, che uscite da Ikea, Tiger e Zodio con bustoni di cose che “Faccio un salto ma non mi serve niente”. Che a Natale regalerete alle amiche cosine fatte da voi magari stortissime ma con un packaging FIGHISSIMO, tonnellate di washitapes, timbrini e cordini bicolore in modo da stordire esteticamente la destinataria del pacco. Ma tanto lei è come te e starà pensando “Che bel pacco! Chissenefrega del contenuto, intanto lo fotografo su instagram vicino alla tazzina!”
Ci stiamo allenando per essere le più fighe dell’ospizio e lo stiamo facendo benissimo. Io sono davvero felice, ansia notturna compresa, di star vivendo la mia vita in questi anni surreali: e pensare che una volta ci bastava l’aperitivo del venerdì sera.
Vi Adoro.
PS La foto cover, che amo, è di Lo Yu, fatta al Craft Camp Etsy due anni fa.